Il Duomo

La storia

La storia del Duomo inizia nell’ Agosto 1487, quando la cittadinanza chiese al cardinale Ascanio Sforza, fratello di Ludovico il Moro di erigere una nuova cattedrale in sostituzione degli edifici medioevali.
Il Cardinale ottiene dal Papa Innocenzo VIII, con bolla datata 16 marzo 1488, il permesso per la demolizione dell’antica Cattedrale, ma nella lettera del 29 settembre 1487 indirizzata al suo Vicario in Pavia scrisse che prima di intraprendere una tal opera sarebbe stato necessario conoscere l’impegno economico da assumere e le risorse finanziarie impiegabili:
Iniziata nel 1488, si pone, nel suo progetto originario, come “uno dei più importanti risultati della speculazione architettonica del XV secolo” e “seppur incompiuto, è l’esempio, prima di San Pietro, più significativo di grande cattedrale rinascimentale”.
Dalla posa della prima pietra (29 giugno 1488) il vescovo propose Donato Bramante, che fino allo scadere di quell’anno seguì direttamente i lavori, intervenendo sulla precedente idea elaborata da Giovanni Antonio Amadeo e da Cristoforo Rocchi, il quale però, per volere della fabbriceria, rimase direttore dei lavori fino alla morte (1497).

L’architettura

Il progetto bramantesco è riconoscibile nello schema a pianta centrale aggregante quattro bracci convergenti nello spazio del tiburio sotto la grande cupola centrale, nello schema modulare e nell’arditezza della cupola retta dagli otto piloni isolati. I riferimenti culturali si rifanno alla Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze, al progetto originario della basilica di Santo Spirito, al Duomo di Pisa e ai contemporanei studi di Leonardo da Vinci su edifici a pianta centrale.
Gli subentrarono Amadeo e Gian Giacomo Dolcebuono e ciò comportò qualche cambiamento nella progettazione della struttura che naturalmente doveva mantenere il tracciato già imposto dalla costruzione della cripta e delle fondamenta delle sacrestie, realizzate secondo l’idea di Bramante.

Focus sui dettagli del duomo

Realizzati gli otto pilastri e il tamburo, incominciò a porsi il problema della cupola. Solo negli ultimi decenni dell’Ottocento venne scelta la soluzione della cupola in muratura di Carlo Maciachini (1882) che appoggiò la scelta della pianta a croce greca ed elaborò anche il progetto per la facciata. Conclusa nel 1885 con la lanterna, si imposta su un tamburo imponente, ritmato internamente da una galleria. Quattro finestre circolari si aprono in prossimità dell’attacco della calotta interna.
La facciata è stata realizzata nel 1895 e avrebbe dovuto corrispondere al progetto messo a punto da Carlo Maciachini attenendosi al modello rinascimentale.
L’interno presenta una struttura a croce greca; ciascuno dei quattro bracci è diviso in tre navate. Gli otto pilastri che reggono la cupola presentano forme articolate; tutti gli altri pilastri hanno invece identica conformazione. I capitelli, di tipologia corinzia, denunciano le differenti epoche di esecuzione, dalla fine del Quattrocento (nel coro) al tardo Ottocento (campate occidentali).

Nella parte superiore le pareti sono ritmate da gallerie che arricchiscono il gioco di volumi.
Il presbiterio, illuminato da alte finestre intervallate da paraste, ha un catino absidale completamente affrescato a spicchi che convergono verso l’immagine dell’Assunta, alla quale la chiesa è dedicata. In basso, entro tondi, sono dipinti a monocromo i quattro evangelisti; più sopra coppie di angeli reggono i simboli della Passione, evidente allusione alla reliquia qui conservata.

L’altare maggiore in marmo, consacrato nel 1836, riutilizza la mensa realizzata nel Settecento per l’altare dell’arca di sant’Agostino (qui pervenuto insieme all’arca da San Pietro in Ciel d’Oro, in seguito alla soppressione degli Agostiniani). Il coro ligneo, in noce, proviene dalla chiesa di Canepanova.
L’incorniciatura barocca in stucchi dorati, con angeli sulle nubi e le figure della Religione e della Patria, custodisce il reliquiario secentesco in argento e cristalli con le Sante Spine della corona di Cristo.
Il completamento del Duomo ebbe luogo nel XX secolo, tra il 1930 e il 1933 con la costruzione del transetto in calcestruzzo armato sotto la direzione dell’Ing. Modesti, sulla base del progetto dell’Ing. Danusso di Milano e dell’Arch. Aschieri.
Quindi la costruzione della Cattedrale fu un cantiere discontinuo e non lineare a partire dalle vicende della fondazione e della progettazione. Il cantiere si prolungò nel tempo; le parti nuove convissero per lunghi periodi con quelle antiche delle basiliche che venivano demolite progressivamente.
Le fasi salienti si possono individuare nelle seguenti:

  • Secolo XVI-XVIII costruzione dei piloni dell’ottagono e completamento del quadrato che racchiude l’ottagono;
  • Secolo XVIII innalzamento del tamburo;
  • Secolo XIX costruzione delle navate principali, della cupola e della facciata;
  • Secolo XX completamento della fabbrica con il transetto.